Bulletins of The Serving Library #4
Dexter Sinister
€ 15,00
Dexter Sinister
Bulletins of The Serving Library #4
€ 15,00
Questo bollettino annota un testo murale proiettato (mostrato sulla copertina) che ha introdotto il programma di ricerca "Dexter Bang Sinister" presso il Kunsthal Charlottenborg, Copenaghen. Ideato da Stuart Bailey, Lars Bang Larsen, Angie Keefer e David Reinfurt, il programma, come questo bollettino, si basava sulla tesi di dottorato appena completata di Larsen presso l'Università di Copenaghen, Una storia della materia irritata: concetti psichedelici nell'arte neo-avanguardista. L'idea era di ideare una versione popolare della sua tesi accademica editandola in modo psichedelico. Questo potrebbe sembrare semplice, o almeno semplicistico, come esercizio testuale nei familiari imperativi della psichedelia: "Sei sperimentato?" di Jimi Hendrix, "Hai superato il test dell'acido?" di Ken Kesey, o "Accenditi, sintonizzati, scollegati" di Timothy Leary. Ma l'ironia delle essenze e delle istruzioni psichedeliche non dovrebbe sfuggire a nessuno. È la voce autocontraddittoria della polizia psichedelica, e su questa strada troverai sempre un poliziotto che fa rispettare una legge patriarcale multicolore: "Documento d'identità per LSD, per favore - dobbiamo controllare quanto sei veramente libero...". Questa non è affatto una nuova né una riflessione molto profonda, solo la contraddizione antica della trasgressione: la necessità di invocare la legge per peccare contro di essa. L'ironia vera, però, è come la legge ritorni alla psichedelia sotto forma di imperativi categorici, luoghi comuni e compartimenti. Se togliamo i soliti luoghi comuni della rappresentazione psichedelica - eccesso, sovraccarico, arcobaleni, tintura - cosa resta? Cosa vale la pena mantenere? Come si presenta e si sente una psichedelia svuotata, desaturata, di bassa qualità, di base, enfaticamente in bianco e nero? Più ci siamo avvicinati, più è diventato evidente che questi ingranaggi austeri erano stati i mezzi del movimento psichedelico fin dall'inizio - e così il bianco e nero sembrava essere un punto di ritorno ancora più pertinente da cui partire utilmente di nuovo. Da questo punto di vista, come potrebbe quel look e quella sensazione essere messi a buon uso, cioè trasformati, artisticamente e socialmente oggi? Questo ci riporta alla domanda immediata: cosa potrebbe significare modificare una tesi sulla psichedelia in modo psichedelico, senza ricorrere alle droghe? Come si traduce il VIAGGIO nel METODO?
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